FracasSession

Nel 2017 è nata una nuova band!

FRACASSESSION (la band)
– Scuole ad indirizzo musicale: una pietra colorata nel caotico conglomerato del curricolo di studi musicali della scuola italiana.
– Violino, sassofono, pianoforte, percussioni: le quattro cattedre d’insegnamento scelte dal Collegio dei docenti in fase di attivazione del corso.
– Di Rosa, Colucci, Strappa, Damiani: i quattro insegnanti che per imperscrutabile destino o banalissimo caso si sono trovati ad insegnare nello stesso Istituto.
– Fracassession: sintesi musicale in chiave jazz-fusion-rock-progressive-frontiera di quanto precede, goliardica rielaborazione polisemantica del nome della scuola, titolata all’illustre personaggio locale Giuseppe Fracassetti.

PHILOSOFUSION (l’album)
L’inclusione, nei titoli dei brani, di nomi di filosofi o scienziati-filosofi non ha la pretesa di alludere a una verità rivelata. Rappresenta solo un invito, piuttosto estemporaneo, ad avvicinarsi alla filosofia, a coltivarla.
E non è poca cosa, se si considera che il pensiero filosofico ha una tradizione plurimillenaria.
La musica offre un enorme ventaglio di espressioni e non vi sono più canoni condivisi per stabilire quali siano le migliori e le peggiori. Anche la filosofia offre una vastissima varietà di visioni del mondo e nessuna di esse è in grado di imporre l’ultima parola.
Queste molteplicità sono segno di fioritura o di agonia? Anche qui le risposte si moltiplicano, tracciando un percorso che è attraente e angosciante nello stesso tempo, perché la ricerca della verità, almeno oggi, non offre certezze. Questo è un grave smacco per l’agire umano, perché per agire serve la volontà e la volontà ha bisogno di certezze.
Ma anche qui ci sarebbe da discutere, perché v’è chi sostiene che la volontà è cieca, quindi non ha bisogno di nulla, agisce e basta, le certezze sono solo dei pretesti, sono sue conseguenze, non premesse.
Forse il venir meno di certezze è allora il sintomo di un’umanità ormai stanca, invecchiata o indebolita?
Gli interrogativi si moltiplicano vertiginosamente.
Intanto siamo vivi. Facciamo festa. Con la musica, come si è sempre fatto, fin dai tempi in cui i nostri antenati cominciarono a sedersi in cerchio nella savana, quando dovevano nutrirsi, perché era il modo migliore per coprirsi le spalle da ogni minaccia. E con la filosofia, per tentare di trovare un rinnovato senso alla festa, e per capire che ormai la minaccia più grave non è più alle nostre spalle, ma è dentro di noi.

Titoli in inglese:

Parmenides’ Cramps, Heraclitus’ Kithara, Galileo’s Telescope, Fichte’s Geese, Schopenhauer’s Dance, Darwin’s Garden, Marx’s Passport, Nietzsche’s Blues, Pavlov’s Samba, Popper’s Funk, Giordano Bruno’s Ashes, Spinoza’s Canopy, Plato’s Rhinoceros, Adorno’s Sirens.

Titoli in italiano:

I crampi di Parmenide, La cetra di Eraclito, Il cannocchiale di Galileo, Le oche di Fichte, La danza di Schopenhauer, Il giardino di Darwin, Il passaporto di Marx, Il blues di Nietzsche, Il samba di Pavlov, Il funk di Popper, Le ceneri di Giordano Bruno, Il baldacchino di Spinoza, Il rinoceronte di Platone, Le sirene di Adorno.

Introduzioni ai brani:

Il rinoceronte di Platone (Plato’s Rhinoceros)
Platone è ritenuto il padre della metafisica. Quell’uomo che esce dalla caverna è nella metafisica che si addentra, un territorio che ha dimostrato nei millenni successivi la potenza di un rinoceronte in corsa.
In un passo del brano si sente il sassofono saltare da un estremo all’altro dell’estensione dello strumento, forse a rappresentare il disperato anelito ad uscire dalla caverna.

Il baldacchino di Spinoza (Spinoza’s Canopy)
Quando morirono i genitori di Spinoza, lui fece causa contro i familiari per motivi di eredità. Vinse la causa, ma pretese solo il baldacchino dei genitori. Spinoza è il filosofo che non ritiene Dio trascendente, ma immanente nella natura.
Nel tema del brano, una lunga progressione cromatica e dissonante sfocia in una conclusione consonante e luminosa, ad intendere il passaggio dalla tediosa causa legale fino al felice esito, in cui possiamo immaginare Spinoza rilassarsi e godere nel divino baldacchino.

Le oche di Fichte (Fichte’s Geese)
Il padre dell’idealismo tedesco da bambino era così povero che dovette fare il guardiano di oche.
Può risultare stimolante chiedersi se questa esperienza giovanile abbia influito in qualche misura nelle sue future elaborazioni filosofiche. Lo sguardo di qualche oca deve avergli suggerito che la sua condizione non era una necessità, ma una possibilità.
Un vago richiamo ad armonie teutoniche rimanda al filosofo tedesco.

Il funk di Popper (Popper’s Funk)
La scienza non è che una continua progressione di congetture e confutazioni, questo è il pensiero di Popper.
Così Nel brano si ascolta una progressione armonica ascendente che ritorna al suo punto di partenza e ricomincia a salire.

Il passaporto di Marx (Marx’s Passport)
Al giorno d’oggi nessuno vieta di arricchire senza limiti; Marx sostiene che questa è una forma di esproprio verso tutti coloro che sono poveri ed elaborò un metodo per analizzare e combattere questo stato di cose. Il suo metodo potrebbe ancora essere un passaporto per modelli più giusti di società. E pensare che a lui il passaporto fu tolto.
Nel brano si accumulano progressivamente note e sovrapposizioni dissonanti, come fosse un’umanità che si unisce per protestare e reclamare i propri diritti.

Il cannocchiale di Galileo (Galileo’s Telescope)
Galileo ebbe l’idea di puntare il cannocchiale verso le stelle. Il suo sguardo si aprì allora pieno di stupore verso un cielo prima sconosciuto, e descrisse ogni corpo e movimento con fini calcoli matematici.
Estatiche improvvisazioni su un metro di undici ottavi evocano l’ammirato stupore cosmico.

I crampi di Parmenide (Parmenides’ Cramps)
Parmenide fece un’ipotesi veramente audace: affermò che i movimenti e le mutazioni che percepiamo sono solo apparenti, in realtà tutto sarebbe immobile e immutabile. Secondo Parmenide l’universo è pieno, non ci sono spazi vuoti e ogni movimento è un’illusione. Nel brano, le note consonanti di una melodia, al mutare dello sfondo armonico, con la loro immobilità diventano stridenti e dissonanti, come dolorosi crampi.

La danza di Schopenhauer (Schopenhauer’s Dance)
La visione di Schopenhauer è molto disincantata: siamo dei burattini al servizio della natura, mossi da una volontà cieca che ci illudiamo di governare, attraverso rappresentazioni che, appunto, servono solo ad illuderci.
Non resta allora che danzare senza illusioni.

Il giardino di Darwin (Darwin’s Garden)
Da bambino Darwin fece le prime osservazioni naturalistiche nel giardino di casa, insieme al fratello. Queste osservazioni lo hanno portato a sconvolgere le convinzioni più radicate in occidente sull’origine delle specie viventi e dell’uomo. Lui ha individuato nel principio di variazione una delle strategie essenziali al perdurare della vita.
Nel brano una melodia sembra andare avanti ed evolversi poco alla volta, come cellula da cellula.

La cetra di Eraclito (Heraclitus’ Kithara)
Al contrario di Parmenide Eraclito afferma che tutto è mutamento, non c’è nulla di immobile e statico, ed è il conflitto ad agitare questo incessante movimento. Nei folgoranti frammenti di lui rimasti si dimostra il più poetico fra i filosofi. Per questo possiamo immaginare fra le sue braccia una cetra, con la quale intona un inciso fulminante.

Le ceneri di Giordano Bruno (Giordano Bruno’s Ashes)
A Giordano Bruno strinsero pubblicamente la lingua con una pinza per non farlo più parlare e lo arsero vivo. Adesso non si fanno più queste cose, o, se si fanno, non si fanno pubblicamente, oppure si usano metodi non violenti e più sottili.
Un atmosfera da rock celtico richiama le truci vicende.

Il blues di Nietzsche (Nietzsche’s Blues)
La visione del mondo di Nietzsche è tragica. Ha annunciato la morte di Dio, ha spazzato via tutto ciò che era immutabile. Ora nulla più sfugge al divenire. Il velato lamento di un blues può ben associarsi alla tinta di questo nuovo orizzonte.

Il samba di Pavlov (Pavlov’s Samba)
Pavlov è lo scopritore dei riflessi condizionati. Portava della carne ogni mattina a un cane di laboratorio. Un giorno dimentica la carne, ma si accorge che il cane produce saliva ugualmente. Allora capisce che si può indurre anche un uomo a produrre reazioni primarie attraverso stimoli artificiali, così può avvenire con un samba, ad esempio.

Le sirene di Adorno (Adorno’s Sirens)
Theodor Adorno vede nell’episodio delle sirene di Ulisse una metafora del distacco dell’uomo dalla natura, con tutti i rapporti di forza che ne conseguono. Ulisse comanda all’equipaggio di remare, con la cera sulle orecchie. Lui solo ha il privilegio di ascoltare il canto delle sirene, ma legato e costretto dal suo stesso equipaggio. Nel ritmo del serrato vogare dell’equipaggio si inserisce, nel mezzo del brano, una parte più libera e fluttuante.  

Teatro dell’aquila, Fermo, 13 dicembre 2019
Il funk di Popper
Vinil & Vintage, Castorano, 23 settembre 2018
Le oche di Fichte
Green room pub, Tolentino, 28 dicembre 2018
La danza di Schopenhauer, Il blues di Nietzsche, “Go, Tell It On The Mountain”
Teatro dell’iride, Petritoli, 2 marzo 2019
Il giardino di Darwin
Teatro dell’iride, Petritoli, 2 marzo 2019
Il rinoceronte di Platone

ANDREA STRAPPA (keyboard, computer, composer)

He studied at the Music Academy “G. Rossini” in Pesaro and graduated with honors in 1985 in piano with Giovanni Valentini, in 1991 in composition with Fulvio Delli Pizzi, and in 1994 in electronic music with Eugenio Giordani.

After high school, he also graduated, in 1991, in Disciplines of Arts and Performing Arts at the University of Bologna, with a thesis on Marco De Natale’ s analytical musical approach.

In 2007 he obtained a bachelor’s degree in composition at the Music Academy

Giovanni Battista Pergolesi” in Fermo, with honors.

He has won several chamber music competitions with the soprano Gloria Strappa and with the oboist Francesco Di Rosa and during his career he has played with renowned musicians such as Fabrizio Meloni, Gabriele Mirabassi, Vito Paternoster, Gabriele Geminiani and many others. He has also worked with the Orchestra Internazionale d’Italia, the Fermo Orchestra Fiati andthegroup Musicians for Human Rights, which commissioned him the composition of a theme song.

He has written pedagogical and analytical articles about music for the magazines Analisi, Eunomio, C’era due volte, Smerilliana. He has contributed to important editorial projects such as “L’ Europa delle città” (edited by Carla Capesciotti, La Nuova Italia, 1984) and didactic CDs such as Le Origini del mondo, Chopin.

He has composed and released six CDs:

Fine e inizio”, 12 songs based on poems written by Wislawa Szymborska. with Gloria Strappa (vocals), Andrea Strappa (piano), and published with Wislawa Szymborska’s approval, 2002;

Tell Me the Truth About Love”, 10 songs based on poems by W.H.Auden. with Mary O’Connor (vocals), Andrea Strappa (piano), and published with the authorization of Curtis Brown, Ltd., 2003;

“La guerra dei topi e delle rane e il Pifferaio variopinto”, based on poems written by Giacomo Leopardi and Robert Browning, with the prestigious participation of: the actor Paolo Poli, and Annarosa Agostini (soprano), Gloria Strappa (mezzo-soprano), Baltazar Zuniga (tenore), Giacomo Rocchetti (baritone), Andrea Strappa (digital harpsichord), Mario Bracalente (small trumpet), Stefano Rocchetti (flugelhorn), Massimo Burocchi (horn), Costantino Properzi (bassoon), Guido Alici (bass tuba), Roberto Bassani (small drum), 2004;

“Musica per il gran circo del mondo”, twelve preludes and fugues for wind quintet, interpreted by the “Nuovo quintetto italiano”, with the partecipation of: Andrea Oliva (flute), Francesco Di Rosa (oboe), Fabrizio Meloni (clarinet), Luca Benucci (horn), Claudio Gonella (bassoon), 2007;

Antonio e Laurina”, thirteen tracks for violin, cello and piano with the participation of:

Paolo Strappa (violin), Vito Paternoster (cello), Andrea Strappa (piano), 2012;

“La favola dei suoni”, collection of compositions written for educational purpose and addressed to the world of childhood, with the partecipation of: Micol Lanzidei and Gabriele Claretti (voices), Gennarino Amato (clarinet), Gabriele Geminiani (cello), Marco Eugeni (marimba), Marco Germani (glockenspiel), Giovanni Damiani (bongos), Alessio Allegrini

(music direction), 2015.

His last project will be soon released, a CD of didactic songs for children “La favola dei suoni – vol. 2”, where he is the text author and the music composer.

While composing children songs he also started to write rhymed texts for illustrated magazines. From 2008 to 2010 he wrote “Le rimastorie del tasso Torquato”, illustrated by Nicoletta Costa and published by Cosimo Panini in the monthly magazine Giulio Coniglio He also wrote in 2010 the book “La prima patente del buon conducente”, illustrated by Raffaella Bolaffio and published by Emma Edizioni.

Since 2016 he has been the composer and a member of the band “FracasSession” (genre: experimental fusion) with Roberta Di Rosa (violin), Luigi Colucci (sax) and Giovanni Damiani (drums). With this band he plays a masterkeyboard connected via MIDI to a laptop.

He has been teaching Piano in secondary schools since 1988.

LUIGI COLUCCI (Sax)

After he graduated at the Music Academy “G. Rossini” in Pesaro in 2005, he obtained the qualification for teaching Music Disciplinesin the Music Academy “G. B. Pergolesi” in Fermo in 2009, also graduating in Music Therapyat “Pro Civitate Christiana” inAssisi.

He has attended courses with the most important teachers of classical sax: J.M. Londeix, A. Domizi, M. Mazzoni, M. Marzi, F. Mondelci, G. Antongirolami.

After his studies at the Music Academy he played as first saxophonist with the “Ensemble di Sassofoni Rossini” led by M° A. Domizi and with several Wind Orchestras of the Marche region that led him to perform in the most important national theaters.

In 2008 he started to play in duo with the pianist Elena Stamera, offering a repertoire of compositions of the twentieth century with classical and jazz influences; the duo performed in various national shows and events and they won the first prize in the Chamber Music section both in the European Competition of Sirolo and in the National Competition of Città Sant’Angelo.

He has always been passionate for jazz music and he has attended improvisation courses held by internationally renowned musicians such as the saxophonist Michele Carrabba and the American pianist Mike Melillo. He has also attended the international jazz summer seminar in Nuoro held by Emanuele Cisi and the jazz saxophone masterclass held by Joe Lovano.

In 2011 he founded the “B & B Trio”, with Paolo Galassi (guitar) and Cristiano Pistelli (percussion) : the trio proposes a bossa nova and blues reinterpretation of famous Italian and American songs.

He is currently working on the “Philosofusion” project, with the “FracasSession” band. He has also worked as a sax teacher at the secondary school “Fracassetti-Capodarco” located in Fermo since 2009.

ROBERTA DI ROSA (violin)

Born in Montegranaro, she brilliantly graduated in Violin in 1989 under the guidance of Raniero Di Amico, and in “Didattica della musica” in 1993 at the Music Academy “G. Rossini” in Fermo.

She attended a two-years course at the “Scuola di Alto Perfezionamento Musicale” in Saluzzo (CN) where she studied with famous Maestri like: Pierre Amoyal, Regis Pasquier, Angelo Stefanato, Mario Ferraris and got involved in the master classes of Silvia Marcovici and Ruggiero Ricci. She also attended numerous courses by Dora Bratchkova. She was selected for the orchestra “J.O.S.E.” in Paris (with which she toured) and for the “Orchestre des jeunes de la méditerranée” inMarseille.

She has collaborated and worked with various orchestras such as: “Benedetto Marcello” in Teramo, “Internazionale d’Italia”, “Orchestra regionale delle Marche Domenico Alaleona”, “Orchestra da camera delle Marche”, “Filarmonica Marchigiana” with which she regularly plays in the lyrical season of the Sferisterio in Macerata.

In 2003 she took part in the “Pavarotti & Friends” concert in Modena. As a soloist, she has played with several orchestras performing music by Bach, Vivaldi and Mozart. She has also performed concerts with various chamber ensembles collaborating with soloists such as the oboist Francesco Di Rosa, the clarinetist Fabrizio Meloni, the saxophonist Federico Mondelci and the flautists Davide Formisano and DanteMilozzi.

Since 1991 she has been a violin teacher in secondary schools.

GIOVANNI DAMIANI (drums)

After he obtained the diploma in Fermo in 1992, he won a scholarship at the “Scuola di Alto Perfezionamento Musicale” in Saluzzo where he studied with Maurizio Ben Omar. In 1996 he attended the professional course for drummers (“Corsi per Percussionisti Professionisti”) at the “AFOS” in Parma.

He collaborated as a tympanist/percussionist with various orchestras including: “Orchestra Filarmonica Marchigiana”, Orchestra Sinfonica di Sanremo”, “Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna”, having the opportunity to work and play with artists like Luciano Pavarotti, Jose Carreras, Andrea Bocelli, Gianluigi Gelmetti and Ennio Morricone.

Among the most important collaborations there is the one with the Oscar winner Nicola Piovani for “La Pietà” (with Amii Stewart and Gigi Proietti), “L’Isola Della Luce” (with Noa), “Concerto fotogramma”, “Concha Bonita” and “Il Signor Novecento”.

He also worked as a solo percussionist in the production of “El Cimarrón” by H.W.Henzeat the “Festival di Ravello” and at the “Teatro Cavallerizza” in Reggio Emilia and he played at the “Festival Mondiale del Sassofono” in Pesaro, directed by J. M.Londeix.

He has numerous participations at radio and TV broadcasts, both with Rai and with private networks.

He is now writing, (for Ricordi publishing house) three didactic series for the study of drums and percussions, of which four volumes have already been issued with excellent reviews of the specialized press.

PHILOSOFUSION (the album)

The inclusion, in the album’s titles, of philosophers’ or scientists’ names is an invitation to come closer to philosophy.

It is not trifle, considering that philosophical thought has a tradition of thousands of years.

Music offers a huge range of expressions and there cannot be a shared or common canon to evaluate its forms. Philosophy also expresses lots of perspectives and none can expect to impose the last word.

It is hard to say if the multiplicity that exists is to be considered a sign of decay or a sign of revitalization. In our present world answers multiply, drawing a path that is attractive and distressing at the same time: the search of truth, in our age, is full of doubts. And this is a serious blow for the human desire to act and operate, because, in order to do it, we need to have certainties.

We should debate about it, because there are people who say that will is blind, it does not need anything, it just acts. Certainties are just the consequences of will, not its premises.

Is it perhaps the loss of certainty the symptom of a tired humanity, aged or weakened?

Also in this case, questions multiply dramatically.

It is sure, that in the meantime, we are alive. And we can enjoy our life. With music, as we have always done, since when our ancestors began to sit in circles in the savannah. It was, and it will always be, the best way to cover our back from any threat. So, with Music, together with philosophy, we can try to find a renewed sense of being together, share and have a proper feast. 

Da sinistra: Giovanni Damiani, Luigi Colucci, Andrea Strappa, Roberta Di Rosa